[metaslider id="11370"]

Vendere Online, gli adempimenti

Vendere Online, Partita Iva, Regimi Fiscali, INPS

Vendere Online, Partita Iva, Regimi Fiscali, INPS

Spesso, chi si avvicina al mondo della vendita online è completamente a zero per quel che riguarda gli adempimenti che occorrono, in una prima fase potrebbe quindi essere utile, prima ancora di andare da un commercialista che è essenziale, informarsi e farsi un’idea generale della situazione.

Questo articolo quindi va inteso in questo senso, dando per scontato che poi sarà indispensabile affidarsi ad un commercialista esperto.

Vendere online è sicuramente facile per alcuni aspetti ma più complicato per altri.

Ad esempio è facile con poca spesa creare un sito o un blog, ma difficile poi renderlo ben visitato e difficile poi la normativa fiscale che come si diceva richiede il supporto di un commercialista.

La prima cosa che ci si chiede quando si vuole vendere online è se sia necessario aprire una partita iva.

La risposta è senza dubbio SI.

Un sito è come un’attività tradizionale, un negozio, ecc, se tu vendi qualsiasi prodotto sia digitale (ebook, video, audiolibri, software, ecc) o non digitale, prima di avviare la vendita devi aprire la partita iva che tra l’altro comporta automaticamente il versamento dei contributi previdenziali (INPS).

Ci sono poi diversi regimi fiscali, ordinario, forfetario, ecc , la loro convenienza va valutata con il proprio commercialista.

Un regime conveniente a certe condizioni è il regime forfettario.

Se le vendite sono occasionali non occorre partita iva, è il caso di chi vende cose usate delle quale vuole disfarsi.

È da precisare però che la legge non da parametri, cioè soglie sotto le quali non occorre aprire partita iva, dice solo che le vendite devono essere occasionali, quindi se vendi 4 volte la settimana non è occasionale, se vendi 3 volte in un anno è occasionale, se vendi 30 volte in un anno non è occasionale, insomma il termine, per così dire, dell’occasionalità va interpretato secondo quello che è il normale buon senso comune.

Quando apri partita iva devi sostenere alcuni adempimenti e quindi costi, vediamoli in generale.

Occorre presentare la dichiarazione di inizio attività presso il comune di residenza, non ci sono costi anche se alcuni comuni fanno pagare qualcosa.

Aprire partita iva e iscrizione camera di commercio, circa 35/40 euro in tutto, più il diritto camerale annuale circa 50 euro l’anno.

Poi devi costruire il tuo negozio online, il tuo sito, se sei capace lo puoi costruire con poco, ormai domini e hosting si trovano a pochi euro o poche decine di euro.

Se devi commissionarlo è facile spendere 1000 euro per un sito.

Attenzione, se hai molti prodotti, ebook, video (pesanti), ecc ti servirà spazio supplementare nel server e dovrai pagarlo extra fino ad avere bisogno di un server dedicato con costi che possono essere anche molto elevati.

Ci possono anche essere altre spese, ad esempio il programma gestionale che consegna i prodotti digitali ai clienti, che gestisce le affiliazioni e fa le fatture automatiche, puoi spendere anche 200/300 euro o anche di più.

Poi ci sono una serie di spese che dipendono dalla tua organizzazione, hard disk esterni per fare le copie di sicurezza del tuo lavoro, la stampante, lo scanner, un pc di riserva, queste sono le principali.

Poi ci sono i contributi previdenziali (INPS).

Se non lavori come dipendente e quindi li versi già devi versarli e sono circa 4000 euro annui.

Il regime forfettario di cui prima si parlava offre la possibilità di pagarli in misura ridotta del 35% quindi sono circa 2500 euro l’anno in 4 rate trimestrali.

Attenzione, 4000 o 2500 nel forfetario sono il minimale, cioè ti copre fino ad un utile di circa 15000 euro, se hai un utile maggiore paghi una percentuale sulla somma superata di circa il 22/23%.

Quindi se hai un utile di 20000 euro paghi sui 5000 di differenza dal minimale un ulteriore percentuale.

Se sei già dipendente di un’attività invece non devi versare inps perché la versi già come dipendente, poi ci sono vie di mezzo, se ad esempio lavori part time devi versare la differenza, al netto dell’inps già versata come dipendente part time.

Poi hai il corso del commercialista che ti assiste, la contabilità annuale per un contribuente nel regime ordinario indicativamente è sui 1500 euro, nel forfetario è semplificata e costa meno, puoi trovarla quindi a circa 800/1000 euro all’anno.

Se vendi prodotti digitali non occorrono requisiti particolari mentre se vendi alimenti occorre avere frequentato appositi corsi o a vere altre caratteristiche che dovrai farti spiegare dal commercialista.

La fatturazione che emetterai per gli articoli che vendi cambierà a seconda del regime in cui sei e se la compra vendita avviene all’interno della comunità europea o meno.

Per quest’ultimo aspetto ti invito ad approfondirlo con un commercialista in quanto bisogna individuare il regime fiscale nel quale ti collocherà, allora ti spiegherà come gestire le operazioni dentro e fuori comunità europea.