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Le Ricerche di Mauro Biglino

Antiche Scritture e Storia dell’Umanità

Antiche Scritture e Storia dell'Umanità

Mauro Biglino è un ricercatore italiano che negli ultimi anni sta diffondendo il suo lavoro che riguarda la bibbia.

Parlare di bibbia subito porta ad una contrapposizione tra credenti e non credenti.

Parlare del lavoro di Mauro Biglino è interessante proprio perchè il ricercatore dichiara di non occuparsi di dio, lasciandolo al pensiero astratto teologico, bensì di occuparsi di bibbia e nello specifico di leggerla così com’è scritta, come qualsiasi altro libro scritto nella storia, facendo finta che ciò che c’è scritto sia esattamente ciò che gli autori volevano raccontare, e vedere alla fine cosa ne viene fuori.

L’approccio di Mauro Biglino è sicuramente molto analitico e scientifico e ciò fa irritare non poco il mondo religioso che chiaramente non può con la logica e la razionalità negare ciò che il testo della bibbia letteralmente dice.

In questo video puoi vedere una conferenza con esponenti di varie religioni, e Mauro Biglino, ad un certo punto il rabbino non sa più cosa dire…

Puoi visionare a 2 ore e 9 minuti in poi, ma interessante vedere tutta la conferenza, pubblico palesemente bigliniano ma interessante vedere le posizioni dei vari interpreti del testo, da denotare anche la correttezza di Biglino.

Mauro Biglino conoscendo bene la lingua ebraica spiega che le traduzioni della bibbia che si trovano nelle case di quasi tutte le famiglie, ma che nessuno legge, sono traduzioni contraffatte, infatti nelle facoltà di teologia non vengono utilizzate bibbie di quel tipo, ma bibbie interlineari ossia bibbie dove è presente per ogni parola la traduzione.

Nelle bibbie comuni in particolare vengono volutamente cambiati i significati dei seguenti termini:

Elohim  viene tradotto con dio, ma di cosa voglia dire esattamente nessuno lo sa quindi è meglio non tradurlo.

Yahwe viene tradotto con signore.

Elion viene tradotto con supremo

Kavod viene tradotto con gloria ma leggendo poi la bibbia, la traduzione con gloria genera incongruenze che si risolvono solo non traducendo il termine.

Ruach tradotto come spirito, stessa cosa che con kavod.

Barà viene tradotto con creare dal nulla quando invece ha più il significato di trasformare.

Olam viene tradotto come eternità quando invece è solo un tempo lungo, e a volte è riferito non al tempo ma allo spazio.

Occorre anche specificare come funziona la lingua ebraica, questa non ha vocali per cui è un insieme di consonanti, che da sole non hanno significato e sono scritte tutte attaccate senza spazi.

A seconda di dove si vanno a separare i gruppi di consonanti si ottengono gruppi di lettere che poi una volta vocalizzate, ossia inserendo le vocali e dal punto in cui vengono inserite le vocali, assumono significati diversi.

Avrai ormai capito che la bibbia, della quale non si sa nulla nemmeno degli autori originari e che nel tempo è stata rimaneggiata tantissime volte, è un testo al quale, a seconda delle intenzioni e interessi si possa fare dire ciò che si vuole.

È una sorta di contenitore plasmabile a seconda della volontà di chi legge, almeno che non si faccia finta che ciò che è scritto sia vero.

Applicando questo metodo Mauro Biglino afferma chiaramente e in maniera sostenibile e motivata che la bibbia non parla di dio ma semplicemente di un individuo di nome yahwe che ha fatto un patto con una famiglia di ebrei, non con tutti gli ebrei bensì con una sola famiglia, quella di israele.

Leggendo la bibbia si comprende poi la ferocia di questo yahwe, che compie stermini e distruzioni e stessa cosa fa la famiglia di israele contro i popoli antagonisti che sono suoi fratelli e cugini anch’essi ebrei, mostrandosi come il primo popolo antisemita della storia.

Leggendo la bibbia con metodo analitico come suggerito da Mauro Biglino si colgono i parallelismi con le scritture sumere e le analogie con quegli antichi racconti scritti sulle tavole sumere.

Nella lettura letterale della bibbia emerge una casta di individui molto potenti, gli elohim, che si sono divisi dei territori e popoli e combattono per la conquista di atri territori.

Gli elohim sono diversi e di molti sono presenti i nomi nella bibbia.

L’interpretazione teologica sostiene che siano idoli di pietra, cosa insostenibile se si legge tutto il testo.

Di antiche scritture e origine dell’umanità si erano in precedenza già occupati noti ricercatori quali Zecharia Sitchin e Erich Von Daniken, Biglino porta avanti il lavoro dei due ricercatori aggiungendo spunti di riflessione e suoi pensieri alla luce della sua esperienza come traduttore di ebraico e l’applicazione di un rigoroso metodo analitico.

Ciò che in breve sintesi possiamo ricavare dal lavoro di Mauro Biglino è che se da una parte abbiamo il pensiero teologico e religioso che dice che la bibbia va interpretata, dall’altra possiamo dire che non è possibile interpretare un testo del quale non si sa nulla, ne gli autori, ne il significato di certe parole, ecc si raggiungerebbe un risultato avulso dalla realtà partendo da qualcosa già di per sé intrinsecamente incerto.

Stessa cosa quando la teologia dice che ciò che è scritto non è vero ma è una allegoria allora sempre con lo stesso ragionamento, trarre una realtà da una allegoria mi sembra molto azzardato, e se realtà non è, come dice Mauro Biglino, prendiamo la bibbia e buttiamola nel cassetto della raccolta della carta anche perchè l’interpretazione teologico religiosa così come viene da 2000 anni somministrata all’umanità, è il vero metodo di governo dei popoli, dando alle paure dell’uomo la risposta alla paura delle paure, la morte.

Recentemente è emerso a carico di Biglino, o meglio è stata tirata fuori una storia vecchia di anni, dove il ricercatore è stato protagonista insieme ad altri di un processo, premesso che non si sanno esattamente i particolari della questione, e che da ciò che emerge sembra Biglino agisse in buona fede, c’è da dire che ad ogni modo il giudicare la persona e il suo lavoro sono cose ben diverse, riteniamo quindi il lavoro sulla bibbia di Biglino un ottimo lavoro dal punto di vista logico scientifico, non considerandolo come verità assoluta ma osservando e seguendo con interesse la questione come qualsiasi persona curiosa e alla ricerca della verità debba fare.