Contratti, Burocrazia e Adempimenti
Parliamo oggi di un argomento molto importante che spesso viene sottovalutato ma che in realtà può generare potenzialmente problemi anche importanti.
Lavorando sia come Editore che come Infomarketer ho notato una certa leggerezza in questi settori nel trattare gli accordi di collaborazione.
Insomma internet rende il mondo molto piccolo e chi lavora online ha l’opportunità di trovare tantissime collaborazioni con altre persone che lavorano nel settore.
Chiaramente queste collaborazioni vanno regolamentate per per tutelare le parti qualora una non rispettasse l’accordo.
Spesse volte molti fanno accordi a “Voce” ma col rischio di prendere poi fregature e non potersi rivalere su nessuno, mentre molti utilizzano scritture private ma queste nascondono insidie e spiego perchè.
Innanzitutto le scritture private se hanno un contenuto patrimoniale, ad esempio se viene promesso un pagamento di una certa somma per un bene o un servizio che si può poi rivendere, in questo caso la scrittura deve essere registrata e si paga un’imposta di registro pari al 3% della somma indicata nella scrittura.
Quindi facendo parecchie collaborazioni con parecchie scritture non registrate si potrebbe andare incontro a dover pagare tutte le imposte di registro e le relative sanzioni.
Un’altra cosa che viene trascurata e la collocazione temporale della scrittura, la data apposta sul foglio infatti non è certa, e opponibile a terzi legalmente almeno che da fatti successi non si possa dedurre che la scrittura è stata fatta a quel tempo indicato sul foglio.
Per ovviare a questi inconvenienti per quanto riguarda le scritture private la normativa prevede che se sono fatte in forma di lettera con una proposta e una accettazione su due fogli separati con le due firme disgiunte allora si tratta di contratto fatto per corrispondenza e non è soggetto a imposta di registro anche se ha contenuto patrimoniale.
Se invece ci sono le due firme sullo stesso foglio allora si tratta di scrittura privata non autenticata ed è soggetta a imposta di registro del 3%.
Per quanto riguarda la data certa invece ci sono diversi metodi, ti ricordo l’autospedizione cartacea tramite raccomandata senza busta a te stesso, la marca temporale sul documento oppure l’autoinvio del documento (non come allegato) inserito dentro l’email di posta certificata.
In pratica dal tuo account di posta certificata ti autospedisci una email a te stesso, ha lo stesso valore di una raccomandata.
La legge non stabilisce in maniera inequivocabile i metodi per dare data certa dice solo che sono ammessi tutti i metodi che stabiliscono in maniera sicura che il documento a quella data esisteva.
Se ti occupi di vendita online, webmarketing, editoria, ecc ti invito ad affrontare questi aspetti prima che possano diventare problemi.
Rimango a disposizione per ogni chiarimento, se hai dubbi o domande o vuoi aggiungere qualcosa scrivi pure nei commenti.